Il più lungo shutdown nella storia degli Stati Uniti si è concluso mercoledì, dopo oltre sei settimane di blocco delle attività federali. La sua fine è arrivata con l’approvazione della legge di finanziamento passata prima al Senato e poi alla Camera, dove i voti favorevoli sono stati 222. Il presidente Donald Trump ha firmato il provvedimento subito dopo il voto, rendendo effettiva la riapertura dei servizi governativi.
Il blocco era iniziato il 1° ottobre, quando i negoziati sulla legge di bilancio fra Repubblicani e Democratici erano falliti. L’assenza di un accordo aveva portato alla sospensione di gran parte delle attività federali non considerate essenziali, come spesso accade negli shutdown ma con conseguenze più estese: migliaia di dipendenti senza stipendio, ritardi nei pagamenti dei sussidi alimentari e disagi nel trasporto aereo.
Il provvedimento approvato prevede nuovi fondi fino al 30 gennaio per l’intera amministrazione e fino al 30 settembre per i dipartimenti di Difesa e Agricoltura, che gestiscono anche i programmi di sostegno alimentare. La legge include il reintegro dei dipendenti licenziati e il pagamento degli arretrati accumulati nelle settimane di chiusura.
Il passaggio alla Camera era considerato probabile dopo l’esito del voto al Senato, dove otto senatori Democratici moderati avevano sostenuto il testo insieme ai Repubblicani. Questa scelta aveva generato tensioni interne all’opposizione, che non aveva ottenuto alcuna garanzia sulla richiesta di estendere alcuni sussidi legati al sistema sanitario, tema al centro del contrasto con la maggioranza.
Per la Casa Bianca la conclusione dello shutdown rappresenta un risultato politico. Trump ha definito la posizione dei Democratici «un ricatto» e ha parlato della riapertura del governo come «una grande vittoria», confermando la linea adottata durante tutta la crisi.
Con la firma della legge, la maggior parte delle attività federali dovrebbe riprendere rapidamente. I servizi più colpiti, come il traffico aereo e l’accesso ai parchi e ai musei nazionali, potrebbero invece richiedere alcuni giorni per tornare a pieno regime.
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