Come gli aeroporti stanno provando a rendere l’attesa meno noiosa

All’aeroporto di Fiumicino non sono solo i tabelloni a muoversi. Questa estate, tra un imbarco e l’altro, è comparsa la musica: improvvise dj session che hanno trasformato il terminal in una pista da ballo. Due appuntamenti a sorpresa che hanno coinvolto viaggiatori di tutte le età. L’esperimento, organizzato da Aeroporti di Roma con il supporto di Eataly, si è svolto nello spazio chiamato “La Piazza”, cuore del Terminal 1. Tra i brani selezionati, non solo musica elettronica, ma anche pezzi della tradizione leggera italiana riconoscibili da passeggeri provenienti da diversi Paesi.

Negli ultimi anni, scali di tutto il mondo hanno sperimentato forme di intrattenimento per trasformare l’attesa in esperienza. Heathrow, a Londra, ha scommesso su artisti emergenti della scena britannica, offrendo loro un palco inedito davanti a un pubblico internazionale. A Nashville, che della musica country ha fatto un marchio di fabbrica, l’aeroporto ospita centinaia di concerti l’anno con band locali. Ogni città esporta in questo modo la propria identità culturale: un biglietto da visita musicale che accompagna il passeggero ben prima di varcare i confini nazionali.

In altre parti del mondo, la scelta non passa solo dal suono ma anche dal benessere. L’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi propone sessioni di yoga guidate da istruttori certificati, a pochi metri dalle aree di imbarco. Singapore, con lo scenografico Jewel Changi, spinge invece sulla spettacolarità: la sua piscina panoramica con vista sulla cascata interna è diventata una meta in sé, non solo un luogo di passaggio. Sono tentativi di ridisegnare l’immaginario dell’aeroporto: non più solo luogo funzionale, ma parte integrante del viaggio.

La cascata dell’aeroporto di Singapore, ormai meta a sé

Dublino ha imboccato la strada del comfort personalizzato: una “Sensory Room” con luci soffuse, aromi e stimoli controllati pensata anche per chi soffre di autismo o ansia da volo. Sempre nello scalo irlandese è stata creata una zona giochi per famiglie, con giostre e console a disposizione dei bambini. Altrove, l’intrattenimento segue i calendari delle feste: a Monaco, durante il periodo natalizio, i viaggiatori si ritrovano tra mercatini e piste di pattinaggio, in un’atmosfera più vicina a quella delle piazze cittadine che a un terminal internazionale.

Negli Stati Uniti, diversi aeroporti hanno invece puntato sulla lettura. A Filadelfia chi vola può prendere in prestito libri dagli scaffali lasciandone in cambio altri, mentre United Airlines ha avviato un sistema di biblioteche mobili in città come Boston, Chicago e Houston, con carrelli colmi di volumi gestiti da dipendenti e volontari. Iniziative diverse, accomunate dall’idea di cambiare la percezione dell’attesa: da tempo morto a tempo che può diventare occasione di svago, relax o scoperta culturale.

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