Un Marziano italiano

Ricordate Un marziano a Roma, racconto e opera teatrale di Ennio Flaiano del 1954? Una metafora narrativa che serviva a mettere in luce la società effimera dell’epoca. Ne prenderemo a prestito, non siamo certo i primi, il principio. Se un Marziano sbarcasse oggi in Italia e leggesse le prime pagine dei giornali dello scorso weekend, beh, qualche domanda su come funzionano giustizia e democrazia in questo lembo italico dei terrestri se la farebbe.

Prima notizia. La Procura di Palermo ricorre in Cassazione (saltando il secondo grado) per contestare l’assoluzione in primo grado di Matteo Salvini, oggi vicepremier del governo e responsabile dei Trasporti, all’epoca decisionista ministro degli Interni del primo governo Conte, nella vicenda Open Arms. Nel 2019 Salvini non fece sbarcare una ONG carica di immigrati ma è stato assolto perché l’Italia non è stata considerata dai giudici il primo porto sicuro. Il ricorso ha fatto scalpore e ha suscitato polemiche. Si va a bussare alla Suprema per sollevare una questione di metodo giuridico e non di merito ma buona parte del mondo politico, specie di centrodestra, insorge. Il ministro della giustizia Nordio vuole impugnare (non ora) le impugnazioni e il Presidente del consiglio Meloni parla apertamente di accanimento giudiziario nei confronti di Salvini. La polemica italiana trentennale giustizia-politica è lì lì per esplodere di nuovo, però ci pensa Tajani, ministro degli esteri, a gettare acqua sul fuoco: niente scontro, anche perché Forza Italia deve portare a casa la riforma della giustizia e in un clima di scontro la riforma non si porta a casa.

Secondo giorno del Marziano sulla terra italica: Caos a Milano, il sindaco Sala e la sua giunta rischiano di cadere nello scandalo sul piano urbanistico che vede coinvolti ancora una volta gli imprenditori, i funzionari di mezzo e i politici. Corruzione, gare falsate, favori, si vedrà, l’inchiesta lo dovrà dimostrare. Lo shock è forte nel Paese ed è anche culturale. Se Milano è la capitale economica, la città del fare, dello sviluppo, dei progetti, della visione moderna dell’edilizia e degli spazi, e se tutto questo è un sistema malato, se – ripetiamo -, allora cosa ci rimane?

Chissà che penserà il nostro alieno, vorrà fare un giro nel resto del Paese o si rifugerà nella sua navicella? Se all’alieno sostituiamo voi, cari amici italiani che vivete in America e pensate all’Italia, e voi cari amici italici che ormai neanche lo parlate più l’italiano ma siete italiani nel cuore e nella mente, che succede? Stupore? Angoscia? Un po’ di rabbia? Alle prossime puntate …che non mancheranno.

L’articolo Un Marziano italiano proviene da IlNewyorkese.

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